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Protagonisti di questo tragico sisma anche i cani da macerie: pastori tedeschi, pastori belgi, pastori tedeschi da lavoro detti grigioni, labrador e border collie che in molti già definiscono piccoli eroi. Il loro lavoro è servito trovare chi non ce l’ha fatta: sono stati 50 i cadaveri rintracciati grazie a loro in quegli stessi comuni. Corpi che altrimenti sarebbero stati restituiti ai parenti molti giorni dopo, ormai irriconoscibili. E 60 persone salvate.

Prima di essere in grado di ritrovare persone sotto il livello del terreno devono partecipare a un addestramento di base che dura circa due e anni e mezzo, poi fare esercitazioni costanti almeno due volte a settimana.

L’opera delle unità cinofile è fondamentale nei primi tre giorni per trovare persone o cadaveri, dopo il loro fiuto – come dimostrano le statistiche – diventa meno affidabile, soprattutto con l’inizio della decomposizione gli odori cambiano. Un terremoto per i cani da macerie – viene spiegato – è davvero una grande fatica perché la polvere sottile impedisce loro di respirare bene, ma sono “fondamentali”, perché arrivano in posti dove i soccorritori metterebbero a repentaglio la propria vita, mentre gli animali riescono a rimanere in equilibrio. Possono fiutare una persona fino a 4/5 metri sotto il terreno.

AMICI preziosi appartenenti alla unità cinofile che stanno in queste ore aiutando i soccorritori a trovare le persone rimaste sotto le macerie. Molti altri, invece, sono gli animali da salvare. Tanti ancora alla ricerca di una nuova casa, dopo aver visto la propria sbriciolarsi per il sisma. Anche quella degli animali è un’emergenza che si aggiunge alle altre emergenze gravi. Ma i loro sguardi atterriti, i loro occhi che cercano sicurezza, non passano inosservati. E tra i pensieri e le lacrime, le tante cosa da fare e da organizzare, trovano posto anche loro, ai quali basta in fondo una ciotola d’acqua, un avanzo di cibo e, soprattutto, qualche carezza di conforto.

fonte: secoloditalia.it; ansa.it

foto: corriere.it

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